100 Nights of Hero

Julia Jackman

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100 Nights of Hero, il film diretto da Julia Jackman, si svolge in un mondo parallelo governato dal dispotico Birdman. Le donne vivono sotto un costante stato di oppressione, dove ribellarsi significa quasi sempre andare incontro alla morte. Cherry è una giovane sposa imprigionata in un matrimonio infelice con Jerome, un uomo distante e freddo, ossessionato solo dal dovere di generare un erede, ma incapace di mostrare interesse o amore. L’unica luce nella vita di Cherry è Hero, la sua devota cameriera. Ma lei non è solo una serva, appartiene a una società segreta il cui scopo è rintracciare e preservare le storie delle donne ribelli, martiri di un sistema crudele, affinché il loro sacrificio non venga dimenticato. Quando Jerome parte per un misterioso viaggio d’affari, lascia la moglie nelle mani del suo affascinante e ambiguo amico Manfred. Il suo arrivo in casa innesca un profondo turbamento. L’atmosfera tra Cherry, Hero e Manfred si carica di tensione, desideri repressi e sospetti. Cherry si ritrova così divisa tra l’unico uomo che sembra davvero ascoltarla e la leale cameriera verso cui inizia a nutrire sentimenti proibiti. Ma nulla è come sembra: la partenza di Jerome nasconde una scommessa crudele, un test silenzioso della fedeltà di sua moglie. E mentre la fragile dinamica tra i tre degenera in un pericoloso gioco di attrazione e sorveglianza, Hero intuisce di essere in pericolo. In un mondo in cui ogni donna che osa reclamare la propria libertà viene punita, Cherry ed Hero si troveranno di fronte a una scelta impossibile: cedere all’ingiusto destino o rischiare tutto per la salvezza e l’amore.
DATI TECNICI
Regia
Julia Jackman
Interpreti
Emma Corrin, Nicholas Galitzine, Maika Monroe, Felicity Jones, Richard E. Grant, Safia Oakley-Green, Charli XCX, Markella Kavenagh, Amir El-Masry, Clare Perkins, Felix Uff, Zaris-Angel Hator, Jordan Coulson, Michael Keogh, Bella Law
Durata
90 min.
Genere
Fantasy
Sceneggiatura
Julia Jackman
Fotografia
Xenia Patricia
Montaggio
Amélie Labrèche, Oona Flaherty
Musiche
Oliver Coates
Nazionalità
Regno Unito
Anno
2025

Presentazione e critica

La Settimana della Critica 2025 presenta il film 100 Nights of Hero, adattamento dell’omonima graphic novel di Isabel Greenberg, scritto e diretto da Julia Jackman. Il lungometraggio si ispira alla struttura narrativa de Le mille e una notte, trasportandola in un universo alternativo e introducendo dinamiche legate al controllo, alla parola e all’identità. In un mondo dove le donne non possono leggere né scrivere, raccontare diventa un’azione quotidiana che si intreccia con la sopravvivenza. La storia si ambienta in Darkly End, realtà governata da Birdman, figura dispotica che rappresenta un potere assoluto. In questo contesto si muove Cherry, moglie di Jerome, che non mostra alcun coinvolgimento affettivo o familiare. L’arrivo di Manfred, amico del marito, coincide con l’assenza di Jerome e innesca una serie di dinamiche ambigue. Al centro di tutto si trova Hero, cameriera di Cherry, che appartiene a una società segreta dedita alla conservazione orale delle storie delle donne scomparse per aver disobbedito.

Nel film 100 Nights of Hero, Cherry vive una condizione domestica segnata dalla distanza del marito e da aspettative non corrisposte. La sua quotidianità si riduce a un equilibrio precario, interrotto dal legame con Hero. Quest’ultima, oltre al ruolo servile, custodisce un’identità legata alla narrazione e alla memoria delle donne perseguitate. La loro relazione si sviluppa in uno spazio privato e sorvegliato, segnato da gesti misurati e da un dialogo che assume rilevanza non solo affettiva ma anche narrativa. Il legame fra le due si rafforza mentre l’ambiente esterno diventa più opprimente, e la loro complicità si intreccia con la necessità di tramandare storie in un mondo che tende a cancellarle.mJerome è assente anche quando presente, rappresentando una forma di potere passivo, che si manifesta soprattutto nella sua indifferenza. Manfred, al contrario, agisce in modo più diretto, offrendo un’apparente protezione a Cherry ma con motivazioni che restano sfuggenti. Anche lui partecipa al gioco narrativo, tentando di prendere spazio con le proprie storie.

Le figure maschili si muovono entro un sistema che le pone in una posizione di autorità, talvolta implicita, altre volte esplicita. Le dinamiche tra i personaggi ruotano attorno a chi possiede la voce e chi viene ridotto al silenzio. La narrazione è l’elemento strutturale centrale. Hero, come Scheherazade, racconta storie per occupare lo spazio della notte, per proteggere sé stessa e Cherry. In un sistema che proibisce alle donne l’accesso alla parola scritta, la trasmissione orale diventa una forma di presenza, uno strumento di memoria collettiva. Il film alterna scene diegetiche con inserti visivi che richiamano l’origine grafica del racconto, suggerendo una stratificazione tra il piano della realtà narrativa e quello dell’immaginazione. Le storie narrate da Hero si pongono come frammenti di esperienze interrotte, ricostruite per non essere dimenticate.

Il mondo di Darkly End stabilisce un sistema di sorveglianza e punizione sul corpo femminile. e la punizione per aver desiderato o per aver scelto in autonomia è l’eliminazione. Questo sistema non lascia spazio alla neutralità: ogni gesto diventa atto potenzialmente sanzionabile. Cherry e Hero costruiscono una forma di solidarietà che si sviluppa sotto traccia, nel non detto, in spazi che sfuggono al controllo esterno. Il loro legame non si definisce attraverso le categorie tradizionali ma emerge in funzione della loro condizione condivisa e del bisogno reciproco di ascolto, protezione e memoria.

L’ambientazione fantastica consente di lavorare su un impianto allegorico.:Darkly End è un mondo immaginario ma regolato da codici riconoscibili, l’utilizzo di un’estetica “in costume”, unito a scenografie come quelle della Knebworth House, permette di costruire un’atmosfera che mescola elementi gotici, storici e surreali. La fotografia di Xenia Patricia e le musiche di Oliver Coates contribuiscono a delineare un contesto narrativo dove il passaggio tra racconto e realtà non è mai netto. L’inserimento di elementi visivi illustrati, mutuati dalla graphic novel, richiama il concetto di fiaba come dispositivo narrativo mutevole. 100 Nights of Hero si concentra sul ruolo del racconto in un contesto in cui l’identità viene messa a rischio. La narrazione si presenta come gesto che permette di sopravvivere, ma anche di lasciare tracce. Hero raccoglie le storie di donne che non hanno potuto raccontarsi, le conserva, le ripete, le reinterpreta. Il film lavora sul concetto di trasmissione orale come forma di resistenza. Non c’è retorica salvifica, ma l’idea che raccontare sia un modo per esistere in un sistema che altrimenti tende a cancellare.

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