FolleMente

Paolo Genovese

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FolleMente, racconta la storia di un primo appuntamento, quello tra Lara e Piero : lei è appena uscita da una relazione turbolenta, lui è un padre divorziato. I due, dopo essersi conosciuti in un bar, si ritrovano a casa di lei per una cena, un po' imbarazzati, pieni di aspettative e al tempo stesso timorosi di deludere e restare delusi. Ognuno di loro è guidato dalle proprie personalità: Piero si barcamena tra la razionalità del Professore , il romanticismo e la sensibilità di Romeo , il disincantato cinismo di Valium e la passione travolgente di Eros; Lara, invece, è scossa dalle decisioni prese dalla forte e determinata Alfa , dalla dolce e sentimentale Giulietta, dalla imprevedibile Scheggia e dall'intrigante Trilli .
DATI TECNICI
Regia
Paolo Genovese
Interpreti
Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati, Marco Giallini, Edoardo Leo, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Maria Chiara Giannetta, Maurizio Lastrico
Durata
97 min
Genere
Commedia
Sceneggiatura
Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella, Paolo Genovese, Flaminia Gressi
Fotografia
Fabrizio Lucci
Montaggio
Consuelo Catucci
Musiche
Maurizio Filardo
Distribuzione
01 Distribution
Nazionalità
Italia
Anno
2025

Presentazione e critica

Romeo è tenero e romantico, Valium folle e paranoico, Eros arrapato e sensuale, il Professore razionale e giudicante. No, non sono esseri umani, ma personalità che abitano la mente di Piero, insegnante di Storia e Filosofia recentemente divorziato e con una figlia piccola, intenzionato a rimettersi in gioco con le donne ma ancora scottato dalle delusioni del passato. Giulietta è romantica e sognatrice, Trilli istintiva e sexy, Alfa ideologica e disciplinata e Scheggia irrazionale e istintiva. E anche loro non sono persone reali, ma parti della personalità di Lara, la giovane donna single reduce dalla relazione infelice con un uomo sposato che vorrebbe un partner affidabile che l’aspetti sotto casa, e invece tende a cadere nella trappola di amori senza futuro.

Lara e Piero si incontrano per il loro primo appuntamento, si piacciono ma non osano confessarlo (nemmeno a se stessi), incartandosi su ogni dettaglio, impegnati ad ascoltare le voci interiori delle loro rispettive personalità. Riusciranno a zittire quel chiacchiericcio incessante e a trovare la strada verso una relazione finalmente appagante? FolleMente inventa uno scenario in cui, da spettatori, assistiamo sia all’incontro fra Piero e Lara che alla battaglia che si svolge nelle loro menti, dato che le varie personalità battibeccano senza sosta, ognuna intenta a portare il discorso (e le decisioni che ne conseguono) dalla propria parte. Ne deriva un fuoco di fila di battute di un’ora e mezza, con un cast di attori ben noti al pubblico, ognuno intento ad incarnare un aspetto ben definito del “carattere” maschile o femminile, e a far entrare in contraddizione la coppia centrale interpretata da Edoardo Leo e Pilar Fogliati.

L’idea ricorda il film di animazione Inside Out, ma qui non si tratta di emozioni bensì di tratti comportamentali. Ovviamente a far ridere sono soprattutto Trilli ed Eros così come Valium e Scheggia, mentre a Giulietta e Romeo tocca la parte più commovente e al Professore e Alfa quella più rigidamente raziocinante. L’energia cinetica fra gli attori funziona, così come funziona il copione scritto a cinque mani dal regista Paolo Genovese (anche autore del soggetto) con Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella e Flaminia Gressi, che immaginiamo seduti intorno a un tavolo fare a gara per tirare fuori la battuta più divertente. Al fondo c’è qualcosa di meccanico, come c’era anche nel più grande successo di Genovese, quel Perfetti sconosciuti di cui sono stati fatti un numero record di remake internazionali. Ma l’idea è divertente, e lo sviluppo è attento ad incorporare le nuove (iper)sensibilità maschili e femminili in tema di rapporti sentimentali, nonché a preservare la componente romantica di quella che vorrebbe diventare una storia d’amore, nonostante tutto. I momenti più riusciti sono un orgasmo trionfale che unisce tutte le voci interiori in un unico coro, e l’incontro improvviso fra le personalità maschili e femminili che comporta un mescolarsi del cast, fino a quel momento schierato su opposte barricate. FolleMente è un film dichiaratamente da grande pubblico che beneficerà della reazione collettiva a situazioni (anche dolorosamente) familiari e sfacciatamente comiche, riflettendo quelle esitazioni che caratterizzano le relazioni contemporanee (“Verso io o versi tu?”, “Femminismo o galateo”? Senso di responsabilità o istinto animale? Sincerità o mistero?).

Alcuni dettagli sono cinematograficamente ben riusciti (anche se reminiscenti di Inside Out), come la ricerca affannosa delle parole che ci vengono a mancare al momento giusto attraverso i cassetti della nostra memoria. Molte paure e autosabotaggi sono immediatamente riconoscibili, ed è proprio sull’immedesimazione che Genovese fa leva, probabilmente augurandosi il bis dell’identificazione planetaria di Perfetti sconosciuti (in cui recitavano Giallini e Leo). La messinscena del cervello di Piero e Lara è un po’ claustrofobica ma efficace, l’impianto e il set dell’appartamento di Lara sono dichiaratamente teatrali, ma il ritmo di regia si adopera per movimentare gli ambienti e favorisce qualche fuga in esterno (e in avanti), coadiuvato dal montaggio competente di Consuelo Catucci. E la tesi di fondo, che emerge a poco a poco, è che maschi e femmine oggi stanno troppo stretti nelle rispettive (auto)definizioni, e farebbero bene ad accantonare più spesso i propri retropensieri per lasciare spazio all’improvvisazione del momento.

 

Mymovies

Che cosa ci passa per la testa? È una bellissima domanda a cui ha provato a dare una risposta Paolo Genovese con FolleMente che, insieme al suo team di sceneggiatori – Paolo Costella, Isabella Aguilar, Lucia Calamaro e Flaminia Gressi – ha riproposto il suo personale Inside Out il cui spunto per la storia, a onor del vero, sembra essere arrivato ben prima dell’uscita del film Pixar nel 2015. Per l’occasione, una commedia di situazione come l’ha definita il regista stesso, l’autore di Immaturi e Tutta colpa di Freud ha voluto mettere i riflettori su uno degli eventi immutati nel corso del tempo, un momento della vita che si ripete uguale per tutti a prescindere dal sesso, dagli anni, dalle epoche e dal periodo: il primo appuntamento. È in questa cornice che Lara (Pilar Fogliati) e Piero (Edoardo Leo) si confrontano mostrando agli spettatori ciò che frulla loro in mente. Letteralmente. Quattro istinti che appartengono alla ragazza, altri speculari che si muovono nell’uomo, e che verranno messi in ballo per rivelare cosa ci accade quando cerchiamo di mettere ordine a ciò che abbiamo dentro, soprattutto quando sentiamo che potrebbe «friggerci la testa», parola del regista.

FolleMente utilizza così una formula per il successo già collaudata da Genovese con Perfetti sconosciuti (anche questo scritto assieme a Costella con anche Filippo Bologna, Paola Mammini e Rolando Ravello), mettendo insieme un cast di volti noti del cinema italiano (…). Un vero derby giocato in casa, in tutti i senti. Intanto perché Piero rinuncerà a vedere la partita proprio per passare la serata con Lara, facendolo in un “nido” – come ci terrà a sottolineare, anche goffamente, la protagonista – ovvero l’appartamento della giovane. La dimensione chiusa (e qui Perfetti sconosciuti ritorna) contribuisce ad amplificare lo spazio sia fisico che mentale del film. Così da vedere continuamente questo scambio tra cosa fanno i personaggi e cosa pensano, creando sequenze e circostanze ironiche dove non sempre si rispecchiano i propri intenti. La questione del doppio livello narrativo viene gestita bene sia in sceneggiatura che nella messinscena, con FolleMente che sa benissimo come conquistare il proprio pubblico mentre i suoi stessi protagonisti sono impegnati a studiarsi, capirsi e attrarsi l’uno con l’altra, finendo per mettere giù entrambi le proprie maschere. Una pellicola che si ferma al primo strato dell’esplorazione tanto degli uomini quanto delle donne, dividendo in compartimenti stagni molti aspetti di cosa si crede debbano essere i rapporti e la maniera in cui le persone li intraprendono – o da cui, per paura, provano a sfuggire.

Tutto questo, però, viene fatto con una leggerezza e una semplicità che denotano il desiderio da parte del regista e sceneggiatore di voler parlare direttamente agli spettatori. Di voler essere il più sincero e accomodante possibile e, per questo, pur cadendo nella convenzione, riesce comunque a rendere piacevole la visione, merito di un ritmo scandito e della sintonia tra i vari attori di cui, a tenere con perizia le redini, sono senz’altro la pragmatica leader Pandolfi, l’umorista nata Fanelli e un adorabile Lastrico. Se volete spegnere per un momento il cervello, accettando però di accendere le vostre emozioni, FolleMente è il film giusto. La prova che non è un male lasciarsi trasportare dai propri sentimenti, anche quando sono insicuri, contraddittori e ingarbugliati.

 

Vanityfair