Silenzio!

Teddy Lussi-Modeste

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Periferia di Parigi. Julien è un giovane professore di lettere che cerca di coinvolgere e appassionare i suoi studenti, facendogli leggere e interpretare una poesia di Pierre de Ronsard e coinvolgendoli in attività extrascolastiche come quella di andare a mangiare un kebab con alcuni di loro. Un giorno Leslie, una delle sue alunne che è molto chiusa e ha una difficile situazione familiare alle spalle, lo accusa di molestie sessuali. Il fratello della ragazza, che ha un carattere irascibile, lo minaccia e lo vuol far cacciare dalla scuola. Il preside non prende posizione nei suoi confronti in attesa dello sviluppo degli eventi. I colleghi prima sembrano sostenerlo in blocco ma poi la maggioranza di loro è contraria ad aiutarlo economicamente nelle spese legali.
DATI TECNICI
Regia
Teddy Lussi-Modeste
Interpreti
François Civil, Shaïn Boumedine, Toscane Duquesne, Mallory Wanecque, Bakary Kebe, Emma Boumali, Mohamed Fadiga, Atik Jawed, Myriam Djeljeli, Emilie Incerti-Formentini, Mustapha Abourachid, Francis Leplay, Fadily Camara, Luna Ho Poumey
Durata
91 min.
Genere
Thriller
Sceneggiatura
Audrey Diwan, Teddy Lussi-Modeste
Fotografia
Hichame Alaouie
Montaggio
Guerric Catala
Musiche
Jean-Benoit Dunckel
Distribuzione
No.Mad Entertainment
Nazionalità
Francia, Belgio
Anno
2024

Presentazione e critica

Periferia di Parigi. Julien è un giovane professore di lettere che cerca di coinvolgere e appassionare i suoi studenti, facendogli leggere e interpretare una poesia di Pierre de Ronsard e coinvolgendoli in attività extrascolastiche come quella di andare a mangiare un kebab con alcuni di loro. Un giorno Leslie, una delle sue alunne che è molto chiusa e ha una difficile situazione familiare alle spalle, lo accusa di molestie sessuali. Il fratello della ragazza, che ha un carattere irascibile, lo minaccia e lo vuol far cacciare dalla scuola. Il preside non prende posizione nei suoi confronti in attesa dello sviluppo degli eventi. I colleghi prima sembrano sostenerlo in blocco ma poi la maggioranza di loro è contraria ad aiutarlo economicamente nelle spese legali. La situazione in classe diventa incandescente e Julien può contare solo sull’aiuto del suo compagno Walid. Ma anche nella loro coppia aumentano i momenti di tensione soprattutto perché con il passare dei giorni per Julien diventa sempre più difficile dimostrare la propria innocenza.

La scuola può diventare un inferno. Anche Julien, come Lucas in Il sospetto si ritrova accusato per un crimine che non ha commesso. Mads Mikkelsen e François Civil diventano figure che lottano contro i propri demoni. Sono isolate, vittime del pregiudizio. Ed entrambi i titoli mettono a fuoco una crescente angoscia. Come il film diretto da Thomas Vinterberg, anche Silenzio! (in originale Pas de vagues), mostra la realtà scolastica ma con il respiro del thriller. Tutto comincia da una lettera e un primo piano e poi uno zoom su Julien mostrano come il protagonista si trovi già chiuso in trappola, in attesa del progressivo precipitare degli eventi; una parte del corpo insegnante non lo sostiene, il preside è immobile, gran parte della classe gli si rivolta, la polizia lo tratta con sospetto permettendogli di fare un esposto e non una denuncia e il fratello della studentessa che l’ha accusato non vede l’ora di fargliela pagare. L’ambientazione diventa sempre più claustrofobica, pubblico e privato si confondono e un suo video in cui balla col compagno (che ritorna nei titoli di coda) sulle note di “Every Single Day” di Benassi Bros. diventa la scena chiave per mostrare la totale impotenza del protagonista in una scena che colpisce per la collettiva crudeltà e dove le immagini e i suoni dei telefoni degli studenti diventano come una raffica di pallottole su un condannato a morte. Silenzio! è ispirato alla storia vera accaduta al regista Teddy Lussi-Modeste, che insegna ancora francese nella periferia parigina e che con questo film è al terzo lungometraggio dopo Jimmy Rivière e Il prezzo del successo. Il film analizza come gli equivoci soggettivi si trasformano in un violento ‘j’accuse’: una frase male interpretata o soprattutto un gesto (una sua alunna ha scritto “il prof. si è morso il labbro come in un film porno”) possono infatti diventare letali. François Civil si butta anima e corpo nel ruolo di Julien e sono quei ruoli in cui l’attore può dimostrare in pieno il proprio talento che comunque si era già visto soprattutto con i personaggi dell’agente della brigade anti-criminalité di BAC Nord di Cédric Jimenez e con la tormentata figura di Clotaire, sanguigno, passionale e violento, nel recente L’amore folle di Gilles Lellouche. La sceneggiatura scritta dal regista con Audrey Diwan (la cineasta che ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 con La scelta di Anne – L’événement) riesce a mettere a fuoco i personaggi principali e le loro contraddizioni.

 

Mymovies

“Mi sento tutto rotto” dice Julien e, all’improvviso, la sua faccia sembra ricordare il crollo di una diga. Quasi dovesse espiare la bellezza da copertina, la giovinezza come valore, la serenità di un amore, questo giovane insegnante della periferia parigina si ritrova travolto dalla tempesta perfetta: un’alunna lo accusa di molestie, la classe si schiera contro di lui, la dirigenza non ha alcun interesse a difenderlo, i familiari della presunta vittima lo minacciano. Più che un corpo a corpo con un uomo messo alla prova da un mondo, Silenzio! – che in originale si intitola Pas de vagues, traducibile con l’espressione “non agitare le acque – è la cronaca di un dramma sospeso tra scandalo pubblico e incubo privato, ispirato a fatti realmente accaduti allo stesso regista, Teddy Lussi-Modeste, che lavora anche come professore di lettere.

La risonanza autobiografica scansa subito il dubbio sull’attendibilità del protagonista: al di là di ciò che vediamo – il film, dritto e potente, parte sostanzialmente in medias res – a contare è il patto di (tacita) fiducia tra il pubblico e Julien/Teddy, il cui statuto di vittima non è mai messo in discussione. Al centro c’è piuttosto il dilemma dell’assurdo che però si articola in modo molto concreto attraverso la rappresentazione di un preciso spaccato socioculturale, dove a prevalere sulla ragione, sulla dialettica e sul senso (non il “buonsenso” caro all’ipocrisia benpensante) sono la legge del branco, la logica dello spionaggio e, non ultima, il surplus dell’omofobia. Tutti elementi che contribuiscono alla creazione del nemico perfetto: Silenzio! propone un distillato della società francese, un meticciato osservato senza retorica, una marginalità che alla solidarietà costruttiva preferisce fare gruppo contro un soggetto isolato, in questo caso un uomo giovane, idealista, colto e perdipiù omosessuale (felicemente accompagnato fintanto che gli eventi non precipitano). François Civil, neodivo d’oltralpe, è magnifico nel trasmettere il progressivo spegnimento della speranza, la paura di non farcela, il disperato bisogno di essere fedeli alla verità, il trauma della diffamazione. Montando la tensione in maniera via via sempre più pressante e angosciante, Lussi-Modeste (che in sede di sceneggiatura si è fatto affiancare da Audrey Diwan, Leone d’Oro per La scelta di Anne ma soprattutto autrice che conosce le regole del thrilling, dal polar BAC Nord al mélo nero Il coraggio di Blanche) misura la testimonianza all’altezza dell’allegoria, racconta le storture del sistema attraverso quelle di una scuola, spazio che per definizione riproduce quel che accade nella società. E le falle, le contraddizioni, gli errori ne rivelano l’incapacità di porsi quale istituzione educativa, luogo della cittadinanza consapevole e della formazione civile, scivolando in una paranoia quantomai sintomatica dello spaesamento nell’epoca dei fatti alternativi, in un tempo disinteressato alla complessità.

 

Cinematografo

“Scrivo tutto quello che lei dice. Per la polizia. È un’idea di mia madre, dice che finirà in prigione con gli stupratori e sarà violentato”. Come ha fatto un giovane, entusiasta e simpatico insegnante di francese, che lavora in una scuola secondaria della periferia parigina, a finire in una situazione in cui una sua alunna lo spia in questo modo? È questo il tema (ispirato a un’esperienza personale) affrontato da Teddy Lussi-Modeste (che si è fatto conoscere nel 2011 con Jimmy Rivière ed è apparso a Toronto e San Sebastian in New Directors nel 2017 con Le prix du succès) in SILENZIO! Il film è un nuovo avatar immerso nel crogiolo della scuola, un ambiente che riflette la società e che ha sempre interessato i cineasti, ma che sembra affascinarli ancora di più al giorno d’oggi, come dimostrano in particolare i recenti La sala professori di İlker Çatak, Without Air di Katalin Moldovai, Un métier sérieux di Thomas Lilti e About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan. In questo territorio codificato (gli insegnanti, il personale amministrativo, gli alunni, i loro genitori, il microcosmo dell’aula, gli spazi pubblici e privati, ecc.), ogni cineasta ha la sua angolazione, e quella scelta da Teddy Lussi-Modeste non manca di acutezza perché tocca un altro fenomeno molto contemporaneo: ascoltare (giustamente) la parola dei giovani in caso di comportamento inappropriato da parte di un insegnante. Ma non tutto è inequivocabilmente chiaro, e anche le buone intenzioni possono essere fonte di malintesi che possono portare a pericolose escalation.

(…) Molto credibile nella sua descrizione della vita scolastica quotidiana, SILENZIO! riesce a cogliere perfettamente tutte le questioni in gioco in un tema così delicato ponendosi dal punto di vista dell’insegnante, ma senza mai mettere in cattiva luce gli altri personaggi. Sono tutti vittime e intrappolati da questa situazione, dalla percezione sbagliata di una ragazza adolescente, da un contesto sociale difficile, dal funzionamento dell’amministrazione dell’istituto, e Julien dal suo stesso idealismo. La storia si svolge come un thriller, portando efficacemente alla ribalta il tema di grande attualità della suscettibilità della scuola ai mali della società e del rischio che le cose vadano fuori controllo, a scapito di individui dalle buone intenzioni.

 

 

Cineuropa