
Il Cinema Centrale di Udine riapre. Determinante l’intervento di AGIS.
Ora è ufficiale: il Cinema Centrale è salvo e sarà della città di Udine. La Regione Friuli Venezia Giulia, con l’interessamento dell’assessore regionale alla Cultura Mario Anzil, ha raggiunto un accordo con la proprietà – la società immobiliare Iusa: il prezzo di acquisto è stato fissato in un milione di euro. Niente era scontato, però, viste le premesse, ovvero la decisione, risalente all’inizio dell’anno, della Iusa stessa di non rinnovare il contratto di affitto al Centro espressioni cinematografiche e la successiva trattativa per l’acquisto che partiva da una cifra, richiesta dalla proprietà, pari circa al doppio dei soldi poi concordati. Il lungo cammino fatto di incontri e mediazioni, facilitate anche dall’intervento del presidente di Agis Triveneto, associazione generale dello spettacolo, Franco Oss Noser, ha portato alla decisione annunciata lunedì 30 ottobre. Il Cinema Centrale sarà acquistato dalla Regione Fvg per un milione di euro. Saranno poi necessari dei lavori di adeguamento per un altro milione circa e la riapertura delle attività non è prevista fino alla formalizzazione della vendita, che dovrebbe avvenire entro novembre.
Il primo passo per la salvezza delle due sale cinematografiche era stato fatto agli inizi di settembre, poco prima della scadenza del contratto di affitto tra Iusa e Cec, con un accordo che non modificava le condizioni di durata previsti dal precedente, ovvero un affitto di due più due quindi automaticamente rinnovabile, ma ne aumentava il canone mensile (per un totale di 56mila euro all’anno). Al tempo, l’assessore regionale alla Cultura Mario Anzil aveva rilasciato delle dichiarazioni che avevano il sapore della promessa. “Il Cinema Centrale di Udine rappresenta l’ultima ridotta romantica della città, una testimonianza da preservare, grazie anche all’importante ruolo svolto dal Centro espressioni cinematografiche, che da molti anni si impegna a proteggere e valorizzare questo prezioso patrimonio culturale. Sono estremamente soddisfatto quindi per l’accordo raggiunto tra tutte le parti coinvolte per garantire il mantenimento del Cinema Centrale, che va conservato per il bene dell’intera comunità”.
“Abbiamo allocato le risorse per salvare il cinema Centrale, un’operazione che non rappresenta solo un’occasione di valorizzazione di un luogo storico ma che mette in campo energie per dare nuove prospettive alla città. Continuiamo a lavorare in stretta sinergia con le amministrazioni locali a favore della comunità”, ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine del sopralluogo odierno al Cinema Centrale. “Il successo sarà poi quello di abbinare la fruibilità con le nuove tecnologie a disposizione e la capacità di creare cultura e arte di cui il Cec è capacissimo”, ha sottolineato lo stesso Fedriga rivolgendosi direttamente a Thomas Bertacche collegato da Tokio e che del Cec è direttore tecnico organizzativo. “Le sale devono essere al massimo della tecnologia e del comfort, rispetto alla concorrenza con le piattaforme digitali, il cinema è un’esperienza sociale condivisa che a parità di comodità, l’esperienza di condividere vale moltissimo”, ha dichiarato Bertacche. “Il Centrale è un edificio storico, l’ultima ridotta romantica dei cinema di città a Udine ed è quindi un presidio culturale da salvare”, ha sottolineato poi l’assessore regionale alla cultura Mario Anzil. “La Regione Friuli Venezia Giulia intende fare la sua parte e stanzierà le risorse necessarie per l’acquisto e per la ristrutturazione”. L’operazione vede uno stanziamento di fondi regionali pari a 2 milioni di euro, che saranno impegnati entro novembre. La convenzione sarà siglata con il Centro Arti Visive (Cav) che gestisce anche il Cinema Visionario ed è composto da tre soci: il Centro espressioni cinematografiche (Cec), la Cineteca del Friuli e il Comune di Udine.
All’annuncio dell’operazione di acquisto erano presenti, oltre ai rappresentanti della società immobiliare Iusa, al presidente regionale Fedriga e all’assessore Anzil e al presidente del Cav Francesco Pitassio, anche il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni e l’assessore alla Cultura Federico Pirone. “Aggiungo i miei personali ringraziamenti al presidente Fedriga per l’azione che la Regione ha deciso di fare perché va nella direzione giusta di recuperare un bene. Io sono molto contento che il Visionario stia facendo questa politica di valorizzazione sul piano delle arti visive. Diciamoci la verità, il Far East Film Festival non è solo un’eccellenza della regione ma anche nazionale, quindi grandi complimenti anche al Cec”. “Dopo il salvataggio in extremis dei primi di settembre, che abbiamo raggiunto grazie all’interlocuzione di tutti gli attori e la disponibilità della proprietà di adeguare il canone d’affitto, oggi finalmente mettiamo le basi per un progetto a lungo termine. La collaborazione tra istituzioni, indipendente dal colore politico, è e sarà fondamentale per dare respiro ai progetti di sviluppo per Udine e Friuli”, ha concluso Federico Pirone.

La Regione ti porta al cinema con 3 euro
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