God Is a Woman

Andrés Peyrot

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Sinossi – Nel 1975, il regista francese premio Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre. Gaisseau, sua moglie e la figlioletta Akiko vivono assieme ai Kuna per oltre un anno, ma il progetto ben presto esaurisce i fondi e una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i Kuna stanno ancora aspettando il “loro” film, ormai divenuto leggenda e tramandato oralmente dagli anziani alle nuove generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a Parigi…
DATI TECNICI
Regia
Andrés Peyrot
Durata
87 min
Genere
Documentario
Sceneggiatura
Andrés Peyrot, Elizabeth Wautlet
Fotografia
Patrick Tresch, Nicolas Desaintquentin
Montaggio
Sabine Emiliani
Musiche
Grégoire Auger
Nazionalità
Francia, Svizzera, Panama
Anno
2023

Presentazione e critica

Andrés Peyrot (1986) è un cineasta svizzero-panamense che lavora a Parigi. Dopo gli studi alla NYU Tisch School of the Arts, ha firmato la fotografia di Walk Away Renee di Jonathan Caouette, selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2011. Ha girato e montato numerosi documentari su arte e cultura per la televisione francese. Ha inoltre co-scritto e montato Emperors of Nothing (2023), un documentario di Cédric Gerbehaye su un famigerato carcere belga. God Is a Woman è il suo primo lungometraggio da regista.

Note di regia – Quando i Kuna mi raccontarono la storia del film perduto di Gaisseau nel 2010, era già diventata una leggenda nella comunità, una reliquia cinematografica e un debito culturale. Affascinato, mi unii alla ricerca del film (senza rendermi conto che sarebbe durata più di dieci anni), ma presto capii che aumentava l’interesse degli amici Kuna che sarebbero diventati i protagonisti di questo film: Arysteides Turpana, Laida e Demetria Prestan, Orgun e Duiren Wagua, Cebaldo Inawinapi. Ho sempre desiderato che questo diventasse un film che celebrasse la comunità, una lettera d’amore al cinema e una ricerca su come il trascorrere del tempo dà senso alle immagini in movimento. Nel realizzare il nostro film, è emersa una storia parallela: i rulli perduti furono recuperati durante una continua lotta di un popolo rivoluzionario che affronta l’oppressione di un governo, gli stereotipi occidentali e i libri di storia convenzionali. God Is a Woman riflette sul potere e la responsabilità derivanti dal realizzare un film, un richiamo a prendere una cinepresa e dare una scossa alle narrazioni ufficiali.